Un giorno la capirai tutta questa urgenza che ho di caricarti sulle spalle, un giorno avrai sabbia e setaccio per decidere delle tue cose. E’ strano amarti da così lontano, se penso ai chilometri che ci separano mi viene ancora il morbillo. Ogni volta che la cornetta tace ci resto male, se non sento niente dall’altra parte mi sento autorizzato a pensare il peggio. Siamo simili in certe cose, e questo non fa altro che alimentare le mie paure. Perché non vorrei mai che un domani ti affezionassi alla parte più fragile di un uomo, la sua maternità.
La maestra è brava e forse t’insegnerà come stare al mondo, io sono timido in queste cose. C’è tanta gente che già bussa alla porta, altrettanta che se ne resta al di fuori. Tu preserva la Natura e non permettere mai a una mosca di cagarci contro. Sabbia e setaccio, sabbia e setaccio... Molti si accomoderanno al bancone, tanti altri frugheranno molto più in là, ma tutti dovranno pagare il biglietto perché tutti dovranno vederti danzare. Poi mi dirai che questa storia vuole sempre l’esclusiva, che se non ti mostri e non ti confronti non c’è mai verso di vedere una fine. Ma questo succederà soltanto più tardi, quando sarò ormai troppo stanco per ascoltare le tue parole da uomo. E allora dovrai cavartela da solo, perché non verranno nemmeno i Gormiti a cullare i tuoi sogni. Non pensiamoci piccolo, non pensiamoci mai più. Per adesso c'è un metro di vita scarso che tenta un dribbling, un tiro ad effetto e un tunnel tra piedi per gareggiare col suo tempo. Io ti dirò ancora una volta che hai ragione, poi proverò a caricarti sulle spalle per mostrarti nuovamente l’infinito.