Stasera le parole non escono, non c’è verso. Stasera le parole sono numeri da pescare a caso nel sacchetto della tombola. Stasera mi convinco che le mie scarpe nuove tirate a lucido col fissante, hanno 20 centimetri di suola al di sopra del cemento duro della tangenziale. Stasera mi convinco che è finalmente la mia serata, anche se il mio ego accusa brividi di freddo.
Stasera non è la serata giusta nemmeno per tirare sassi lungo la strada; l’antifurto suona con un colpo di tosse e i cani sono per strada, mentre poco più in là i vigilantes attaccano biglietti da visita sulle saracinesche cigolanti dei negozi di provincia.
Stasera non è la serata giusta nemmeno per tirare sassi lungo la strada; l’antifurto suona con un colpo di tosse e i cani sono per strada, mentre poco più in là i vigilantes attaccano biglietti da visita sulle saracinesche cigolanti dei negozi di provincia.
Stasera poi forse esco e ti chiamo appena parcheggio in centro. Ti chiamo e ti dico che sto per arrivare, amore. Stasera ti chiamo e ti dico proprio così: che sto per arrivare... Amore.
Compresi i puntini di sospensione.
Scalo le marce verso i miei dubbi, accelero lungo i posti di blocco, stasera gratto le marce sull’asfalto lucido dei miei pensieri. Stasera non mi frega nemmeno di imbottigliarmi nell’ansia della circonvallazione, stasera le gocce di Xanax le lascio a sedimentare sul fondo del container da 20 ml. Stasera voglio solo sentirmi in viaggio nella tua circolazione sanguigna.
Scalo le marce verso i miei dubbi, accelero lungo i posti di blocco, stasera gratto le marce sull’asfalto lucido dei miei pensieri. Stasera non mi frega nemmeno di imbottigliarmi nell’ansia della circonvallazione, stasera le gocce di Xanax le lascio a sedimentare sul fondo del container da 20 ml. Stasera voglio solo sentirmi in viaggio nella tua circolazione sanguigna.
Perciò ti prego, aspettami, non te ne andare.
Sto per arrivare, sto per arrivare, sto per arrivare... Amore.
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