giovedì 9 settembre 2010

Ti ti ti ti

E’ finita. La vita maldestra è finita. Guardatevela pure nello schermo supersonico con la sigaretta poggiata sul pianoforte, tanto è finita. Ci pensavo proprio ieri mentre facevo le scale e guardavo i gradini che sembravano non finirla mai più. E’ finita, davvero. 35 anni sono una roba da non credere, 35 anni corrono più forte dei miei desideri e io non posso farci più nulla. Ora quando infilo la chiave nel portone c’è una micia dall’altra parte che non vede l’ora di fare all’amore e poco più in là ce n’è un’altra che mi lecca le scarpe. Abito su una torretta di 45 metri quadri e quando piove io piscio sul mondo. Quando lo tiro fuori mi sembra di toccare il Subasio perché è da questa altezza che io misuro i coglioni.
E’ finita, e sono miliardi di anni che pronuncio la parola magica. Ma questa volta faccio sul serio, lo giuro. E’ finito il pellegrinaggio dei luoghi comuni, la displasia dei benpensanti e il mercatino dell’usato: stavolta le bollette non mi mettono pensiero, stavolta lascio la mia donna ballare perché è troppo bella quando somiglia a Patty Smith. Poi corre da me e mi bacia tutto, fa un sacco di rumore quando mette in moto l’affetto, mi bacia tutto come bacia una mamma al 1° mese di gravidanza. Una mamma nasce col figlio e il figlio sono io che faccio un sacco di fusa.
Stavolta è finita, davvero.

Fermato sul molo ho guardato l’orizzonte arrivare. C’era un sacco di rumore e le barchette che prendevano il largo per la pesca buona. Al mercato del pesce ho trovato i brividi buoni, puntuali, li ho sentiti scavare e nascosto una lacrima nella giacca a vento. Sul molo di Bisceglie c’era un sacco di gente che bisognava cacciare le mani dentro il retino, guardarle affondare, nascondersi. E poi più a fondo nei cartoni dei traslochi per tirarci sopra appena un batuffolo di polvere. Poggiato sul molo c’ho lasciato almeno un pezzetto di vita, a respirare.
Ti ti ti ti...

3 commenti:

Asha Sysley ha detto...

A volte bisogna lasciare andare il tempo dei nostri anni. Si corre alla ricerca di qualcosa, di qualcosa cosa? E quando ti fermi a prendere fiato, ti accorgi che è passato il tempo. Così in fretta. E i sogni sono sempre quelli. Si è solo accorciato questo maledetto tempo, allungato e accorciato, sulle maniche dei nostri sentimenti, nelle imprese passate e nei discorsi senza senso.
In un sms, nell'attesa dell'altro. In una voce lontana che echeggia dentro di noi. Mai udita, ma sempre dentro.

Natalie ha detto...

Bellissimo!

Julie ha detto...

http://juliephotography.blogspot.com/2010/12/lo-scrittore.html