martedì 17 febbraio 2009

vai Eluana, corri più forte del ddL

E così la lasciamo adagiata su quel lettino, la nostra Eluana. "Nostra", perché la cosa è diventata ormai di dominio pubblico, non è vero? A questo popolo così civilizzato piace da morire farsi i fatti degli altri, si sa. La lasciamo lì, deformata, piena di ematomi, escoriazioni, lividi, piaghe da decubito, ecchimosi, bava dalla bocca e quant’altro, tanto mica siamo noi che dobbiamo guardarla, mi sbaglio? Non saremo di certo noi a cambiarle ogni ora il pannolone, a pulirle la merda di dosso, a raccogliere il piscio nel pappagallo, ha tamponare tutte le perdite di sangue, a drenarle il pus dalle piaghe...no, per carità, noi nemmeno ne eravamo a conoscenza; noi in 17 anni tutt’al più abbiamo potuto fare solo il concentrato di preghiere nell’ultimo mese. Tanto c’erano i coniugi Englaro che ci badavano.
Che strano popolo il nostro. Ha più coraggio Beppino Englaro che 56 milioni di italiani capaci solo di speculare sui dolori, le sofferenze e le vite private altrui.
Dell’altro, di chi sta peggio di noi, ovviamente.
Ammiro i giornalisti di LA7 che hanno scelto di non documentare più il caso come rispetto nei confronti del dramma della Famiglia Englaro, ammiro Napolitano che si è schierato contro la speculazione politica della vicenda. Credo che la nostra civiltà abbia dato un surplus di valore al concetto di vita, ricacciando il più lontano possibile il concetto di morte. Qualsiasi persona che abbia assistito alla lenta agonia di una persona cara, non può che restare in religioso silenzio di fronte all’immenso dramma e coraggio della famiglia Englaro. Il più delle volte basterebbe solo un po’ di buon senso.
Vai Eluana, corri più forte del ddL.

Nessun commento: